Il sushi è diventato uno dei piatti più amati e diffusi al mondo, eppure l’esperienza di mangiarlo in Giappone è profondamente diversa rispetto a quella a cui siamo abituati in Occidente. Non si tratta solo di una questione di ingredienti o preparazione, ma anche di una diversa cultura gastronomica e di rituali legati al consumo del sushi. Scopriamo come i giapponesi mangiano il sushi e come questa esperienza si distingue dalle abitudini occidentali.
Il Rispetto per la Tradizione e la Qualità
In Giappone, il sushi non è semplicemente un pasto, ma una vera e propria arte che richiede anni di pratica per essere padroneggiata. I sushi chef giapponesi, chiamati itamae, dedicano la loro vita a perfezionare ogni singolo aspetto della preparazione del sushi: dalla selezione del pesce, alla cottura del riso, fino alla tecnica di taglio del sashimi.
Uno degli elementi fondamentali della tradizione giapponese è il rispetto per la qualità degli ingredienti. I giapponesi attribuiscono molta importanza alla freschezza del pesce, che deve essere di prima scelta e stagionale. Non è raro trovare ristoranti di sushi in Giappone che acquistano il pesce direttamente dai mercati ittici ogni mattina, garantendo così la massima freschezza. Questo rispetto per gli ingredienti si riflette anche nella semplicità del sushi giapponese, dove gli chef preferiscono lasciare il pesce al naturale, senza esagerare con salse o condimenti.
Il Nigiri è il Re del Sushi
A differenza di quanto accade in molti ristoranti occidentali, dove i roll (maki) e le varianti elaborate del sushi dominano il menu, in Giappone il nigiri è considerato il vero simbolo del sushi. Il nigiri è composto da una fetta di pesce crudo appoggiata sopra una pallina di riso, spesso con un leggero condimento di salsa di soia o un pizzico di wasabi.
In Giappone, il nigiri viene preparato con precisione, con attenzione alla consistenza del riso e alla quantità di pesce, che deve essere in perfetto equilibrio. Il pesce non deve mai sovrastare il riso, ma complementarlo in un’armonia di sapori.
Come Si Mangia il Sushi in Giappone
Uno degli aspetti più interessanti del sushi in Giappone è il modo in cui viene consumato. Ecco alcune differenze fondamentali rispetto alle abitudini occidentali:
- Con le mani: In Occidente, siamo abituati a mangiare il sushi con le bacchette, ma in Giappone è perfettamente accettabile – e spesso preferibile – mangiare il nigiri con le mani. Questo permette di mantenere l’integrità del riso e del pesce, evitando di rompere il delicato equilibrio tra i due.
- Poca salsa di soia: Un errore comune che si fa spesso fuori dal Giappone è quello di immergere abbondantemente il sushi nella salsa di soia. In Giappone, invece, si usa pochissima salsa, solo per esaltare leggermente il sapore del pesce. Alcuni sushi chef preferiscono che il sushi sia servito già condito con la giusta quantità di salsa di soia o wasabi, quindi non è necessario aggiungere altro.
- Il modo corretto di intingere il sushi: Quando si intinge il sushi nella salsa di soia, bisogna fare attenzione a immergere solo il pesce e non il riso. Questo per evitare che il riso assorba troppa salsa e diventi eccessivamente salato o, peggio ancora, si disfi. Questo piccolo gesto denota il rispetto per la preparazione dello chef e garantisce un’esperienza di gusto più bilanciata.
- Il wasabi: In Giappone, il wasabi non è solitamente servito separato per aggiungerlo a piacimento, come spesso accade in Occidente. Lo chef dosa la quantità di wasabi direttamente sul nigiri durante la preparazione. Questo perché ogni tipo di pesce ha bisogno di una quantità specifica di wasabi per esaltare il sapore senza sovrastarlo. Perciò, aggiungere troppo wasabi o mescolarlo con la salsa di soia (un’abitudine comune in Occidente) è considerato poco appropriato.
La Sequenza dei Piatti
In Giappone, il sushi viene spesso consumato in una sequenza ben precisa, simile a una degustazione. Si inizia con i pesci dal sapore più delicato, come la sogliola o il branzino, e si procede verso quelli più ricchi e intensi, come il tonno grasso (toro) o l’anguilla. Questo permette al palato di apprezzare al meglio ogni tipo di pesce, senza che i sapori più forti sovrastino quelli più delicati.
In molti ristoranti di sushi tradizionali, il sushi viene servito direttamente dallo chef, che prepara un pezzo alla volta e lo consegna ai clienti. Questo stile, noto come omakase, significa “mi affido a te”, ed è un’esperienza che lascia allo chef la libertà di scegliere i piatti in base alla stagionalità e alla freschezza del pesce.
L’Importanza del Riso
Un aspetto spesso trascurato in Occidente è l’importanza del riso nel sushi. In Giappone, il riso è considerato altrettanto importante quanto il pesce, se non di più. La qualità del riso, la sua temperatura e il condimento (solitamente aceto di riso, zucchero e sale) sono fondamentali per creare l’equilibrio perfetto con il pesce. Il riso dovrebbe essere leggermente tiepido, soffice e non troppo compatto, per fondersi con il pesce senza sovrastarlo.
Conclusione: Un Approccio più Minimalista e Rispettoso
Mangiare sushi in Giappone è un’esperienza che va oltre il semplice atto di nutrirsi: è un rituale che celebra la qualità degli ingredienti e la maestria dello chef. Rispetto all’approccio spesso più elaborato e fantasioso dei ristoranti occidentali, la versione giapponese del sushi è più minimalista e rispettosa dei sapori naturali.
Per i giapponesi, il sushi rappresenta un’armonia tra sapore, estetica e tradizione, e mangiarlo secondo le loro usanze offre un’esperienza più autentica e raffinata.